domenica 2 maggio 2010

NOCIMOSCATE VI SALUTANO

Ebbene si, dopo un bel periodo passato insieme vi salutiamo! Non temete, non ce ne andiamo mica dalla circolazione! Ognuna di noi prosegue la sua avventura con il suo nuovo blog, perciò continuate a seguirci!

Da oggi, Castagna la trovate qui su http://kitchenetteconfidential.blogspot.com/
e Albicocca la trovate qui su http://letscookeat.blogspot.com

Nocimoscate chiude i battenti, non si posterà più qui, ma resterà comunque online un po' per nostro ricordo, un po' per tutti coloro che vogliono continuare a sbirciare le ricette.

Ci portiamo dietro ognuna le sue ricette nei nostri nuovi blog, che ci permetteranno di crescere e di metterci in gioco anche in modo più personale di come è stato fatto finora.

Allora forza, vi aspettiamo! :)

Ciao,

Castagna & Albicocca

martedì 20 aprile 2010

Torta di non compleanno


Avvertenza: questa ricetta nuoce gravemente a qualsiasi forma di proposito dietetico e puo' produrre dipendenza.  La preparazione genera irrefrenabili istinti di assaggio: si consiglia di tenere lontana da cuoche stressate e affette da golosita' compulsiva 'mangia che ti passa'.

Ecco, io vi ho avvisati. E poi non dite che non ve l'avevo detto quando sarete assaliti dai sensi di colpa dopo aver ripulito il pentolino della crema al cioccolato con le dita con la scusa di testare il risultato. Ve la siete cercata.

Ma ne vale la pena.

Ho fatto questa torta millemila volte, l'ultima una settimana fa circa per un compleanno trasformato per impegni e ritardi vari in un non-compleanno. Del resto le torte di non compleanno mi sono sempre state piu' simpatiche delle torte di compleanno: possono capitare nettamente piu' spesso e si e' sempre di piu' a festeggiare.

Anche questa volte, come inevitabilmente ogni volta che preparo questa torta, mi sono ritrovata a testare a ditate quella crema cioccolatosa irresistibile mentre la spalmavo. (Qualcuno dovra' pure accertarsi della qualita' del risultato prima di offrirlo agli ospiti, no? Eh, non si sa mai.)
Beh, dopo attente analisi posso dirlo ufficialmente: questa e' la mia torta preferita. Cosi' cioccolatosa, morbidosa....per me e' la torta piu' buona del mondo.
Non ci credete? beh, allora vi tocchera' proprio provarla.


INGREDIENTI


Per l'impasto
400 g di zucchero
270 g di farina
75 g di cacao in polvere
170 g di burro
50 ml di panna fresca
4 uova
1 cucchiaino e 1/2 di lievito per dolci
vanillina


Per la crema:
300 g di cioccolato fondente
200 ml di panna fresca


PREPARAZIONE
Sciogliere il cacao in 3 dl di acqua tiepida e lasciar raffreddare. Intanto, in una terrina, unire il burro e lo zucchero e mescolare energicamente, fino ad ottenere una crema soffice. Aggiungere 1 cucchiaio di vanillina, i tuorli di 4 uova e la panna, continuando a mescolare. Aggiungere il cacao diluito, la farina e il lievito passato al setaccio. Far cuocere in forno preriscaldato a 180 gradi per 40 minuti.
Intanto, per la crema, far sciogliere il cioccolato fondente e la panna in un pentolino a fuoco bassissimo per circa 20 minuti , fino ad ottenere una crema densa ma fluida. Far raffreddare la crema
Sfornare la torta e ricoprirla di uno spesso strato di crema al cioccolato ( un'idea alternativa e' fare due torte piu' piccole e sottili e poi sovrapporle con uno strato di crema nel mezzo, prima di rivestire il tutto di crema).


Allora? Avevo ragione?

Con questa ricetta partecipo alla raccolta La torta della bonta', di Genny di Al cibo commestibile :)

Ciao!

Albicocca

giovedì 8 aprile 2010

Bye bye winter /2



CREMA DI ZUCCA AI PORCINI E CASTAGNE

Come vi avevo promesso, ecco qui la mia crema di zucca con castagne e porcini, fatta ahimé quest'autunno e mai postata!
Ma dico io! Si può essere così scioccherelli? In ogni caso, siete ancora in tempo per farla: magari con l'ultimo pezzo di zucca nel congelatore e con dei porcini secchi e poi chi non ha delle castagne secche da finire???

Nulla di più semplice. La ricetta della crema la trovate qui.

Mentre la crema di zucca cuoceva ho semplicemente messo a bollire delle castagne secche in un pentolino e in una padella fatto saltare dei porcini (i miei erano secchi quindi prima li ho rinvenuti un po' in acqua calda) con un filo d'olio e un po' d'aglio.
A cottura ultimata ho unito le castagne ai funghi e aggiunto il tutto alla crema di zucca già servita nei piatti.

SLURP!


PS e ora niente creme di verdura per un bel po': il mio frullatore a immersione (nonché l'unico robottino che ho e che è il motorino del tritatutto, delle fruste,ecc...) mi ha abbandonata!

L'ho portato in riparazione ma chissà quanto dovrò aspettare! Per un po' quindi niente torte, niente passati, niente meringhe....sighhh!!!

PPS Notizia dell'ultimo minuto....Ovviamente le brutte notizie non viaggiano mai sole: La mia macchina fotografica sembra morta! Le mie ultime produzioni stanno passando attraverso il cellulare...veramente disgustoso!
Solo voi potete capire quanto son triste!!! :-)

Spero di riuscire a postare presto qualcosa di + primaverile a breve e con i miei attrezzi!


Castagna

domenica 28 marzo 2010

Che ne dite di gustarvi un salto indietro nel tempo? Sapori antichi e pre-pasquali di merluzzo.



Qui a Dublino c'e' un sole meraviglioso ultimamente....ho passato gli ultimi week end a godermelo passeggiando sul mare.

Il mio posto preferito, qui nei dintorni, e' Howth, un piccolo villaggio poco a nord della citta'







Oltre al paesaggio davvero magico delle rocce che incontrano l'acqua azzurra del mare con intorno il cielo d'Irlanda e le sue nuvole che si muovono veloci, a Howth si trova anche del buon pesce fresco.

L'altro giorno, di ritorno da una bella passeggiata sulle scogliere, ho comprato un bel pezzo di merluzzo fresco.
Pensando a come cucinarlo, mi e' tornato in mente un piccolo (e affascinante) libretto di cucina antica piemontese, scoperto un anno fa, quando avevo avuto il piacere di curare un'edizione 'Pasquale' della rubrica di storia culinaria della rivista storica
Roero Terra Ritrovata. Il libro, "...e di marsapane tre soldi", a cura di Luciano Bertello, e' una copia fedele del diario gastronomico di una famiglia borghese del XIX secolo ritrovato un po' per caso dall'autore. Sfogliandone le pagine, si assapora davvero la semplicita' della cucina del roero dell'epoca, fatta di ingredienti poveri, preparazioni essenziali ma pazienti ("adagio adagio", "poco per volta") e misure da massaia esperta ("cuocere un poco", "per poche ore", "aggiungete un poco di..."). Io, che sono nata e cresciuta nel Roero, ci ritrovo anche il sapore della mia terra, i termini antichi del suo dialetto, gli ingredienti e le tradizioni di casa.


Il libro propone una 'Maniera di aggiustare il merluzzo' molto semplice e tipica delle tavole povere:
Il merluzzo si mette ad immergere nell’acqua calda per un po’ di tempo, se nell’acqua fredda per una giornata. Poi si pulisce tagliando le resche. Si fa la salsa del poveruomo: si mette metà olio e metà burro e metà olio d’oliva con alcuni spicchi d’aglio, fate friggere questo, senza lasciarlo bruciare, un po’ nella casseruola quindi ponetele il merluzzo, lasciatelo cuocere un poco, poi voltatelo, quindi mettetele un po’ d’acqua, poscia mettete sopra e sotto il merluzzo del pane pesto e lasciatelo cuocere ancora un poco; con un po’ di sale, se però il merluzzo non sarà ancor troppo salato.


Ad insaporire il piatto e' la semplicissima 'Salsa del poveruomo':
Prendete una fetta di burro, un cucchiaio d’olio d’olivo, uno spicchio d’aglio, fate venir tutto questo rosso, quindi mettete un poco di pane pesto, allungandola con acqua o brodo. Questa salsa serve eziandio pel merluzzo, tonno, carne già lessata e per le uova.
La ricetta era caratteristica proprio del periodo pre-pasquale: il digiuno quaresimale, infatti, costringeva le famiglie a trovare alternative economiche alla carne. Il merluzzo, pesce dei poveri per eccellenza grazie alla sua facilità e stabilità di conservazione sotto sale che lo rendevano adatto ai lunghi viaggi necessari per raggiungere il territorio, era diffusissimo in tempi di magro sulle tavole roerine antiche fin dal medioevo. Ho provato a seguire la ricetta per gustare lo stesso piatto anche qui in Irlanda e a distanza di secoli.


Ingredienti
Merluzzo fresco (o merluzzo lasciato in ammollo in acqua per due giorni cambiando l'acqua ogni circa 4 ore)
Olio evo
uno spicchio d'aglio
pan grattato

Preparazione
Pulire il merluzzo, togliendo pelle e lische e tagliarlo a pezzetti quadrati. Far imbiondire l'aglio tagliato a meta' nell'olio, unire il pesce e farlo cuocere per 4-5 minuti, rigirandolo con un cucchiaio di legno.
Nel frattempo far bollire dell'acqua e aggiungerne poca (mezzo mestolo per me, ma regolatevi in base alla quantita' di pesce che avete: non deve coprire il pesce) al pesce in cottura. Quando l'acqua sara' assorbita, coprite il pesce con pan grattato, rigiratelo nuovamente e coprite anche l'altro lato di pan grattato. Fate cuocere per altri 5 minuti e servite caldo, con una spruzzata di pepe e un pizzico di sale.



Saltando di tradizione in tradizione e di regione in regione (quanto adoro il fatto che ogni regione italiana sia cosi' ricca di piatti e tradizioni uniche!), ho poi sperimentato anche un'antica e famosissima ricetta tradizionale veneta: il baccala' alla vicentina. Mi sono ispirata alla ricetta tradizionale, utilizzando queste dosi e questa preparazione (purtroppo niente acciughe):

Ingredienti
300gr di merluzzo fresco
2 cipolle bianche medie
un mazzetto di prezzemolo
olio evo
50 gr di formaggio grana grattugiato
250 gr di latte
4 cucchiai di farinauno spicchio d'aglio

Preparazione
Tagliare le cipolle a dadini sottili, e farle dorare insieme all'aglio in un filo d'olio. Fuori dal fuoco, aggiungere il prezzemolo e mescolare con un cucchiaio di legno.
Tagliare il pesce a pezzi di media grandezza e infarinarli. Disporre il pesce in un tegame, sopra ad uno strato del soffritto precedentemente preparato. Ricoprire il pesce con il resto del soffritto, aggiungere il latte e il formaggio. Coprire con abbondante olio d'oliva e lasciar cuocere per 4 ore (si, cosi' tanto!Se non avete un tegame di coccio, la cottura potrebbe essere piu' veloce, intorno alle 3 ore: fate attenzione a non lasciare attaccare il composto al fondo.) a fuoco bassissimo. Servire con una spruzzata di pepe nero e guarnire con prezzemolo fresco. L'ideale e' accompagnare il piatto con un buon trancio di polenta e magari con un buon bicchiere di vino (ovviamente) veneto.



Buon appetito! E buona, buonissima Pasqua! :)

Albicocca

P.S. Ho anche rifatto un po' il look al nostro blog...che ne dite? Vi piace?


martedì 23 marzo 2010

Zuppa di farro e verdure

Ciao a tutti!

Vi propongo una ricettina facile facile e un po' invernale, ma che a me piace molto e che puo' sempre tornare utile in eventuali serate invernali ritardatarie....nella speranza di metterla nel cassetto il prima possibile (almeno voi che cucinate sul suolo italico, perche' qui in Irlanda potro' riproporla senza problemi a ferragosto!)

Ingredienti (per 4 persone):
  • 250 gr. di farro perlato
  • 50 gr. di formaggio grattugiato
  • 4 - 5 carote
  • 1 -2 cipolle
  • 2 - 3 gambi di sedano
  • 1 bicchiere di vino bianco secco
  • olio di oliva, sale e pepe
Preparazione
Pulire le verdure e tagliarle a dadini e farle soffriggere in un filo d'olio d'oliva in una tegame di medie dimensioni. Intanto mettere a bollire un pentolino d'acqua.
Aggiungere il farro alle verdure e mescolare con un cucchiaio di legno per un paio di minuti. Aggiungere un bicchiere di vino bianco secco e continuare a mescolare per un altro paio di minuti.
Coprire completamente il farro con l'acqua bollente e far cuocere per circa 20-25 minuti, mescolando di tanto in tanto e aggiungendo acqua se necessario. Salare e pepare secondo i propri gusti e da ultimo aggiungere le scaglie di parmigiano. Mescolare ancora per 1-2 minuti e ...voila'! Pronto da mettere in tavola...caldo caldo. ;)

Buon appetito!

Albicocca


domenica 21 marzo 2010

Bye bye winter!


Oggi è il 1° giorno di Primavera! Olé, olé, olé!
Anche se il tempo non è poi così primaverile...pioggia, grigio e ancora un po' di freddo...
Ma io saluto già l'inverno, con un bel piatto caldo e al contempo di un bel giallo propiziatorio per una soleggiata Primavera. Mettiamo un po' d'allegria in tavola,no? ;-)

Oggi a pranzo un bel piatto di gnocchi di zucca e l'altroieri a cena una crema di zucca con porcini e castagne... (tra pochissimo su questi schermi!!)
W LA ZUCCA! Uno dei miei ortaggi preferiti...che con Marzo va meritatamente in pensione dopo aver fatto il suo ottimo lavoro tenendoci compagnia durante questi mesi freddi e bui!


So che sto dando una ricetta assolutamente scontata e banale, ma mi sono accorta di aver bisogno di organizzare/riordinare o schedare anche le ricette che faccio + spesso e eche mi sembrano + semplici. Le voglio poi raccogliere un po' per bene nella sezione dedicata agli impasti di base...



GNOCCHI DI ZUCCA SENZA UOVA
(NB ci sono tantissime altre versione per gli gnocchi di zucca: c'è chi mette anche l'uovo e chi le patate...Al prossimo inverno le altre...)
La mia dose assodata per quelli solo di zucca e farina è ormai:
farina 00= metà del peso della polpa di zucca (cotta) + 50 gr per spianatoia.


Ingredienti per 4 persone:
Polpa di zucca veneta (*) cotta al vapore: 700 gr ca (la mia zucca intera compresi semi e buccia era circa 900 gr)
farina 00: 400 gr (=la metà del peso della zucca + 50 gr per la spianatoia)
sale, pepe e noce moscata un pizzico


(*) la veneta è bella dolce e farinosa, si presta benissimo per gli gnocchi!

Cuocere l'intera zucca (anche la buccia) a pezzettoni a vapore fino a che sarà ben morbida (prova forchetta).
Una volta cotta (la buccia sarà morbida) raccogliete la polpa in un contenitore con l'aiuto di un cucchiaio e schiacciatela bene con una forchetta (o se preferite un passaverdura).
Aggiungete la farina, il sale e il pepe (anche un pizzico di noce moscata) e impastate tutti gli ingredienti , fino ad avere un impasto sodo e compatto.
Tagliatelo a fette e da ciascuna ricavate un rotolino, quindi gli gnocchi.
Buttateli in acqua bollente salata e scolateli appena vengono a galla...

Il mio condimento? Olio e parmigiano....di quelli buoni, però! Nulla di + semplice per assaporare il gusto pieno della zucca!

PS x il congelamento:
Io di solito ne faccio di + e poi li congelo. Per congelarli disponeteli in freezer ben staccati su un piatto di carta con un po' di farina. Dopo qualche ora li potrete già raccogliere nei sacchettini per aimenti.
Occhio che se li buttate tutti subito nei sacchettini si appicicheranno e avrete un bel malloppazzo!
Per cuocerli sarà poi sufficiente buttarli direttamente in acqua bollente.

PS X la cottura:
Se volete potete anche farla bollire, come ha fatto Albicocca qui. In questo caso assorbirà + acqua perciò dovrete mettere un po' + di farina. Oppure potete cuocerla al forno finché sarà ben morbida e asciutta. In questo caso vi servirà un po' meno farina di quel che ho indicato.

Io preferisco la cottura al forno o al vapore piuttosto che la bollitura perché si preservano meglio le qualità nutritive degli alimenti ;-)


Castagna


domenica 14 marzo 2010

Schiacciatine




Queste fantastiche schiacciatine le ho fatte 2 domeniche fa, quando mi sono resa conto di non avere pane e nemmeno del lievito pe rpoterlo fare :-)

Quindi mi son detta "grissini"? Ma poi mi si è accesa una lampadina e ho pensato alle schiacciatine o lingue, quelle "spianatine" croccanti che vendono anche in panetteria con sopra erbette, sale e olio....E poi ho pensato "ma perché le erbette solo sopra"? E così le ho messe pure nell'impasto...
Ricetta inventata, risultato sorprendente! Sono venute croccanti, divine, con quelle belle bolle gonfie!

Ingredienti per 4 schiacciatine:
220 gr farina 00,
100 ml acqua circa,
1/2 cucchiaio sale + sale per cospargere,
Mix di erbette tritate
2 cucchiai olio evo

Per cospargere:
2 cucchiai d'olio,
erbe aromatiche a piacere,
sale

Mescolare la farina, l'acqua, il sale e le erbette secche tritate (1 bella cucchiaiata abbondante) (le mie erbette erano: rosmarino, timo, maggiorana, santoreggia, origano, coriandolo, melissa, salvia e alloro). Vi dovrà venire un impasto liscio, non colloso, bello sodo.
Dividete l'impasto in 6 palline, e cominciate a stenderne una alla volta molto sottilmente. Più sottile che potete (es 2 mm).
A me son venute delle belle lingue abbastanza grosse. Quindi le ho spennellate con l'olio e cosparse con sale e mix di spezie a piacere (2 con l'origano e 2 con la santoreggia).
(Nota, volendo potete prima metterci le spezie e il sale e poi ripassarle con il mattarello per incastrali bene nella pasta, quindi spennellare d'olio),
Infornate in forno caldo a max temeperatura (240°) per circa 20 min (o finché vedete i bordi leggermente dorati).
NOTA BENE: Non aspettate di vederle tutte dorate, sfornatele appena i bordi sono leggermente dorati e non preoccupatevi se l'interno rimane bianco...appena sfornate diventeranno belle croccanti!!

Che buone! E con questo mai più problema pane! Perché si fanno in un attimo!

Castagna

mercoledì 10 marzo 2010

Caponet


I caponet (in piemontese) sono degli involtini di verza ripieni di carne ma ogni famiglia ha un po' la sua ricetta con delle minime varianti.
Sono un piatto tipicamente invernale e lo so che ve lo propongo ora che è Marzo, ma con tutta la neve che sta venendo l'unica cosa che ho voglia di fare è ritirare fuori l'albero di Natale e le palline...e mangiare piatti caldi :-)

Ingredienti per 5 persone (2 caponet a testa):
1 verza (10 foglie abb grosse),
500 gr carne tritata di vitello,
2 uova (questa volta ho messo 3 albumi),
parmigiano q.b.
sale, pepe

varianti fac:
aggiunta di salsiccia alla tritata,
aggiunta di riso opp patate (vedete qui da Furfecchia) opp. pane bagnato nel latte,
versione tutta "vegan" (mi è venuta in mente da poco): patate e formaggio (es stracchino) al posto della tritata

Ovviamente se vi avanza del bollito/ dell'arrosto lo potete mettere!

1. Lavare le foglie della verza e poi scottarle in acqua bollente e scolarle subito opp. farle cuocere al vapore per circa 10 min (non andranno scolate perché a vapore non assorbono acqua). Io questa volta ho scelto la seconda via (rimangono + asciutte e conservano le loro proprietà nutritive). Dovranno diventare morbide ma non disfarsi, in pratica si deve poter piegare la costa centrale.

2. Nel frattempo mescolare la tritata con le uova sbattute, il parmigiano, un po' di salsiccia (io questa volta no), salare e pepare.

3. Riempire ogni foglia con un cucchiaio di impasto e chiudere formando un pacchetto

4. Cuocere: o in forno a 180 gradi per 30 min (teglietta unta e coperta con stagnola) opp in padella con un filo d'olio e uno spicchio d'aglio per 25 min (pentola coperta, fuoco medio-basso).

Se avete la sensazione che si stiano sbruciacchiando aggiungete un filo d'acqua durante la cottura.

Che dirvi?
Sono buoni e ai bambini piacciono....
Castagna


domenica 7 marzo 2010

Torta mimosa per la festa della donna



Inizio con una dovuta premessa: non amo la festa della donna perché sono una donna 365 giorni l'anno!! Detto questo vi chiederete perché allora questo post...Perché la festa della donna è per me un'occasione come un'altra per stare tra amiche e cucinare qualcosa...


E quindi quest'anno mi sono lanciata: torta mimosa per la primissima volta!
Ragazzi che fatica immensa!
Il pan di spagna mi ha fatto tribolare perché avevo letto la ricetta senza attenzione e mi è venuto un impasto gommoso, piatto, densissimo....Insomma dopo averci meditato un po' l'ho dovuto cestinare e rifarlo (per fortuna avevo le ultime 3 uova!!!)
Poi ho letto bene (anche tantissime altre ricette e discussioni) e ho capito che il segreto del pan di spagna (voi forse lo saprete tutti, ma io no...che vergogna!) è SBATTERE LE UOVA E LO ZUCCHERO CON LE FRUSTE PER ALMENO 18-20 min!!
In questo modo incorporano aria e il vostro pan si spagna sarà sofficissimo!

Ho preso il procedimento e l'idea da Giallozafferano qui, ma poi ho usato la mia crema pasticcera e il pan di spagna classico e ho usato le pesche sciroppate ed eliminato la panna montata..insomma i soliti cambiamenti...
Meglio cambiare, né? :-))))
Perciò eccovi la mia versione (per una torta piccolina per le amiche :-) )

Ingredienti (torta di circa 15 cm, x amiche q.b.):
pan di spagna,
crema pasticcera,
pesche sciroppate 1 lattina

Per il pan di spagna (stampo 16 cm- vi verrà bello alto, circa 6 cm):
3 uova,
90 gr zucchero
36,5 gr farina
36,5 gr fecola
1 bustina vanillina (fac)
1 pizzico di sale

1. In una ciotola mettete le uova, lo zucchero e un pizzico di sale. Sbattete con le fruste per NON meno di 18/20 min finché otterrete una crema giallo chiaro, spumosa, gonfissima....Si dice che l'impasto "scrive", cioè se ne raccogliete un po' con il cucchiaio e poi lo fate cadere nel restante impasto noterete che rimarrà in superficie ancora per un pochino prima di amalgamarsi nuovamente.
Mi raccomando anche se temete che lo sbattitore stia morendo voi continuate a sbattere per 20 min d'orologio...pena ritrovarvi con una gomma uovosa da buttar via (volete mica sprecare 5 uova???).

2. A questo punto aggiungete poco alla volta le 2 farine precedentemente mescolate con la vanillina e con un cucchiaio incorporate lentamente muovendo dal basso all'alto l'impasto (un po' come quando si incorporano i bianchi montati a neve, ok?).

3. Imburrare la teglia e infarinarla bene, facendo in modo da coprire tutta la superficie della teglia: il rischio (se non lo fate bene) è che il pan di spagna gonfi male.

4. Versate l'impasto nello stampo a cerniera (i bordi devono essere 2-3 cm più alti del bordo dell'impasto) e infornate in forno caldo per 40 min a 140 gradi.
Lasciate cuocere, non aprite il forno prima di 20 minuti, altrimenti si sgonfierà!
Dopo 40 min fate la prova stecchino. Se è cotto, lasciatelo ancora in forno spento 10 min per evitare che si sgonfi troppo in fretta... (Io il mio è sceso pian pianino, cmq un po' scende per forza).
Sfornate e ammirate la sua sofficezza!

Per la crema pasticcera (questa dose è giusta per la torta):
3 tuorli,
375 ml latte (intero),
60 gr zucchero,
30 gr maizena o farina (io maizena)
stecca di vaniglia o aroma di vaniglia (es. fialetta)
½ scorza di limone grattugiata o un pezzo di scorza intero (fac)

1. Fate bollire il latte in un pentolino con la stecca di vaniglia tagliata per il lungo (o discioglietevi la fialetta di vaniglia) e la buccia del limone intera (le eliminerete entrambe) (Nota: se grattugiate la scorza di limone, poi vi rimarranno i pezzetti di scorza grattugiata nella crema….se piace….).
2. Nel frattempo sbattete benissimo i tuorli con lo zucchero per qualche minuto(3-4 min) fin quando il composto non sarà bello giallo e spumoso.
3. Aggiungete la farina setacciata a poco a poco incorporandola lentamente alle uova sbattute (mescolare la farina alle uova anziché aggiungerla dopo nel latte vi eviterà i grumi.. ;-)
4. Unite, poco per volta, il latte alla crema mescolando delicatamente a mano con la frusta manuale.
5. Una volta incorporato tutto il latte, rimettete il composto nel pentolino del latte, lasciatelo a fuoco medio-basso e girate continuamente con la frusta manuale per evitare che si attacchi sul fondo.
Cuocete per 2-3 minuti dal bollore, fino a raggiungere la consistenza desiderata (con calma e pazienza…ci va un po’ di tempo….)

Trucchetto: Quando la crema sarà pronta, se non vi serve subito versatela in una ciotola e per evitare che formi la pellicola superficiale, stendete sopra tutta la superficie della crema della pellicola trasparente che vada a contatto diretto con la crema.

Montaggio della torta (qui vedete bene come fare):
Innanzitutto con un bel coltello lungo tagliate la calotta del pan di spagna (altezza: circa 1 cm, 1 cm e mezzo) e mettetela da parte.
Con un coltello normale disegnate un cerchio lungo il perimetro della torta lasciando almeno 1 cm dal bordo della torta.
Con le mani staccate il ripeno così ottenuto (lasciate anche 2 cm dal fondo della torta) e tagliate questo ripieno a quadrotti.

Con il succo delle pesche sciroppate bagnate un po’ l’interno della torta (volendo lo potete mescolare con qualche liquore). Quindi unite qualche cucchiaio di crema (circa 3) alle pesche tagliate a cubetti e riempite la torta.

Prendete la calotta (che avevate tenuto da parte prima) e richiudete la torta poggiando però la calotta al contrario. Ricoprite tutta la torta con la rimanente crema pasticcera e fateci cadere sopra i cubetti di pan di spagna che avete precedentemente preparato.

Lasciate riposare in frigo e poi servite!


Io me la mangerò a cena la sera dell'8 Marzo...ve l'ho pubblicata prima perché magari c'è qualcuno che è senza idee e domani vuol far qualcosa??

Castagna


PS qui sotto vi indico le mie dosi standard, così chi volesse farla "più grande" cioè nello stampo da 24 può farsi le proporzioni.



PAN DI SPAGNA CLASSICO
(Il pan di spagna base - alto 5 cm in una tortiera da 24 cm):
5 uova
180 gr zucchero
75 gr farina
75 gr fecola
vanillina (fac)
1 pizzico di sale

LA MIA CREMA PASTICCERA
4 tuorli,
500 ml latte intero,
80 gr zucchero
stecca di vaniglia o aroma di vaniglia,
buccia di limone grattuggiata (o intera),
40 gr fecola


EDIT del 10/03/2010: Vi aggiungo una foto dell'interno...la torta era squisita!


martedì 2 marzo 2010

Carne cruda piemontese




Qui da noi la carne cruda si mangia spessissimo (io la ADORO e la faccio tantissimo!!) ecco perché non può proprio mancare sul mio blog....2 sono i modi principali per mangiarla:
1) la famosa albese (di cui vi ho già parlato qui), che è stato il mio primo post
2) La carne cruda tritata (tartare alla francese, ma io preferisco chiamarla tritata :-) )

Per la perfetta riuscita del piatto è indispensabile che la carne sia di ottima qualità. Perciò prendete della polpa sceltissima di bovino (meglio se di razza piemontese, eheheh), dell'ottimo olio (io vado pazza per quello un po' corposo, dal colore verdolino, vabbé) e mettetevi al lavoro!

Ingredienti per 2 o 4 persone (2-3 persone come secondo, 4 come antipasto)
500 gr polpa sceltissima di bovino
1 limone medio (1,5 se piccolo)
1 spicchio d'aglio
olio evo (8 cucchiai)
Sale, pepe, noce moscata: in abbondanza

Ponete la tritata in una terrina, aggiungete l'olio, il sale, il pepe e la noce moscata e iniziate a mescolare bene. Aggiungete anche lo spicchio d'aglio tagliato a metà e unite il succo di limone.

Mescolate, schiacciate con la forchetta, rimescolate, rischiacciate con la forchetta, amalgamate bene tutti i sapori come se doveste impastare (con movimenti dal basso verso l'alto, rovesciando la carne)....

Dovete andare avanti così per un po' (almeno 5 minuti d'orologio...) finché la carne non vi sembrerà bella morbida, quasi una crema....Aggiustate di olio, sale e pepe (Se lo si desidera, si può aggiungere altro olio, ad es. 2-3 cucchiai). Mi raccomando non lesinate sulla noce moscata (è l'ingrediente nascosto che farà della vostra carne cruda la regina delle carni crude!) :-)

Lasciate riposare almeno mezz'ora per far assorbire tutti gli ingredienti, meglio se a temperatura ambiente.

NOTE: Il momento migliore per mangiarla è ovviamente appena fatta, ma se proprio ve ne dovesse avanzare sappiate che si conserva anche in frigo fino a un paio di giorni dopo all'interno di un contenitorino in vetro (date una bella mescolata e colate via un po' del liquido che si sarà depositato). Non sarà nemmeno lontanamente paragonabile a quella mangiata fresca ma almeno non l'avrete buttata via!

In Piemonte si usa mangiarla come antipasto....ovviamente accompagnata dai rubatà...ma questa è un'altra storia ;-)


Castagna

sabato 27 febbraio 2010

Minestra di riso, rape e patate


Dunque dunque, scorazzando oggi per il blog, mi sono accorta di non aver ancora pubblicato una delle minestre più tipiche che si fanno qui in Piemonte: la minestra di riso, rape e patate! Scusate, ma prima che finisca l'inverno la devo proprio postare!!!

Nulla di più semplice, si tratta infatti di una di quelle minestre tipicamente contadine, un buon piatto caldo alla sera prima di andare tutti a nanna! Le rape hanno pochissime calorie e sono altamente "rinfrescanti", perciò perché farcele mancare?



Ingredienti per 4 persone:
3 rape medie,
4 patate medie,
riso (200 gr)
1 cipolla,
olio, sale
Acqua q.b.


Semplicissimo: sbucciate e tagliate le patate e le rape a tocchi, mettetele in una pentola dal fondo spesso, aggiungete la cipolla sbucciata e riempite d'acqua (fino a 5 cm sopra le verdure).
Accendete il gas a fuoco vivo, versate un filo d'olio e quando bolle salate a piacimento. Quindi coprite, abbassate la fiamma al minimo, e fate sobbollire per 30 min da inizio ebollizione.
Dopo circa 15 min da inizio ebollizione (o 20 min se lo preferite più al dente) aggiungete il riso.

Servite così...semplice!
Castagna

martedì 23 febbraio 2010

Pesce spada in salsa ai pinoli


Oggi un'idea (non voglio certo insegnare a cuocere lo spada sulla bistecchiera,eh?!) per accompagnare il solito trancio di spada alla griglia..una delicatissima salsa ai pinoli....



(Ricetta tratta da "Kitchen" di Michele Cranston)
...Tra l'altro mi permetto di commentare brevemente...NON comprate questo libro a meno che non desideriate ricevere una fregatura..soldi buttati...dovrebbe essere un prontuario e una base della cucina invece è scontato, noioso e soprattutto Terrificante: vi dico solo che fa l'impasto della pizza mettendo l'uovo...
Su 400 pagine di libro ho salvato veramente pochissime ricette, questa salsina è una di quelle, anche se ho apportato alcune modifichine....

Ingredienti per 4 persone:
4 tranci di spada,
1 fetta di pancarré senza crosta
85 gr pinoli
1/2 spicchio d'aglio
2 cucchiai di succo di limone
1 cucchiaio di olio evo (anche 2)
acqua q.b. (o latte)
sale, pepe q.b
per servire:
insalata di pomodorini, cipolla rossa e basilico



Per la crema di pinoli:
immergere brevemente il pane in acqua fredda e strizzarlo bene (secondo me, volendo, lo si può ammollare anche nel latte freddo). Metter equind l'aglio, il pane strizzato, i pinoli, il succo di limone in un mixer e frullare bene sino ad ottenere una mistura omogenea. Aggiungere circa 3 cucchiai d'acqua (o anche latte) per diluire.



Scottare le fette di pesce spada su una griglia per un paio di minuti per parte (o anche di +, dipende se vi piace + o meno cotto ;) )


Servite il pesce con una cucchiaiata di crema di pinoli e accompagnato con le verdure.



Castagna

giovedì 18 febbraio 2010

La Focaccia alle cipolle sottosopra (morbidissima)


Ciao ragazzi!
Finalmente la mia prima focaccia postata sul blog (a parta quella toscana di Albicocca)! Olé! Non crediate che di solito io non faccia le focacce, perché così non è!!!....la focaccia la faccio spesso (ci vado pazza!!) e ogni volta provo una ricetta nuova, ma sto ancora aspettando quella che mi convincerà più delle altre.
Intanto ho provato questa che ho subito adorato per l'idea di per sé: una FOCACCIA ROVESCIATA o SOTTOSOPRA, che si può cuocere con il condimento di sotto...(in pratica la Tatin delle focacce) opp mescolato nell'impasto....

Provatela perché non ve ne pentirete, ve la mangerete tutta in un attimo e non ne rimarrà nemmeno una briciola!!!

La ricetta l'avevo vista su Veganblog, esattamente qui, postata da Paola.
Vi riporto quello che dice lei:
"Questa focaccia viene chiamata “sottosopra” perchè il condimento viene messo alla base dell’impasto...quindi una focaccia rovesciata o mescolato ad esso. Io ho fatto la seconda versione ed è venuta STREPITOSA!"
Ingredienti (salvo qualche piccola modifica) e procedimento sono suoi...ve li riporto sotto x comodità con le mie modifiche tra parentesi.

Ingredienti:
500 gr di farina 00
(io solo questa)
300 gr di farina integrale o di kamut o di grano arso
( Io NO)
acqua q.b (io 320 gr acqua tiepida)
1 cucchiaio di olio
(2)
1 cucchiaio di sale
(10 gr)
1 cucchiaino di zucchero
2 patate lesse o 80 gr di fecola di patate
(40 gr fecola)
1 cubetto di lievito fresco o 7 gr di lievito secco (1 cubetto fresco)
5 cipolle (rosse)
5 pomodori (io 12 pomodorini)
olive (fac)
sale, pepe

Procedimento:
Impastare la farina, l’olio, lo zucchero, il sale, le patate lesse passate allo schiacciapatate e il lievito sciolto in un 320 gr di acqua tiepida. Aggiungere ancora acqua,se necessario, fino ad ottenere un impasto omogeneo. La mia andava già bene così, l’ho lavorata solo con un pugnetto di farina sulla spianatoia. Se volete preparare la prima versione, mettete le cipolle, i pomodori, le olive alla base della teglia con l’impasto sopra; se volete invece la seconda, mischiate il tutto con l’impasto e ponetelo in una teglia. A questo punto bisogna aggiungere sale, pepe e altro olio. Far lievitare per 1 ora e cuocere la focaccia per 30 minuti a 220 °.
Io ho utilizzato una teglia classica (dovrebbe essere quella 30x42).

E' DIVINA, sofficissima, se la schiacciate con un dito arrivate fino al fondo :-)


Tanto lo so che non resisterete,....
PS si vede l'interno della focaccia???

PPS avete del grano arso e non sapete come usarlo?? Niente paura... ultimamente sta spopolando...guardate qui , qui e qui

Nota aggiuntiva: siccome l'indicazione sulla quantità d'acqua non era chiara, l'ho specificata meglio: io ho usato 500 gr farina e 320 gr acqua circa. La ricetta iniziale prevedeva 800 gr di farina, ma così vi vengono 2 focaccione! :-)

Castagna

domenica 14 febbraio 2010

Ravioli rossi di barbabietola


Si dice che a tavola anche l'occhio vuole la sua parte. Ecco, il mio occhio dev'essere cromaticamente affamato perchè per farlo contento bisogna mettere i colori nel piatto.
Così, con le mie seasonal beetroots (dette anche barbabietole o rape rosse), ho impastato una pasta tutta rosa, ho preparato un bel ripieno fucsia acceso e ho fatto dei bei ravioli rossi rossi. Vi piace l'idea? allora...aprite bene...gli occhi!!!

Ecco la ricetta:

Ingredienti (per 2 persone):

per la pasta:
2 barbabietole o rape rosse
farina
sale

per il ripeno:
1 barbabietola di medie dimensioni
1 patata di medie dimensioni (o 100 gr di ricotta)
nocemoscata
sale
formaggio grana
olio evo


Preparazione:
Per preparare la pasta, ho lessato le barbabietole e le ho frullate. Poi, ho aggiunto farina fino ad ottenere una consistenza malleabile (e non appiccicosa!) e ho aggiustato di sale. Ho lasciao riposare la pasta e mi sono dedicata al ripieno: una barbabietola lessa e una patata lessa (in alternativa potete usar della ricotta) frullate, nocemoscata (un cucchiaino? io mi sono regolata ad occhio....), un pizzico di sale e un cucchiaio di formaggio grana grattugiato.
Ho steso la pasta, l'ho tagliata a rettangoli e ho preparato i ravioli farcendoli con il ripieno e chiudendoli uno ad uno con attenzione. Ho fatto bollire in acqua salata i ravioli fino a vederli venire a galla (bastano pochi minuti). Ho servito con la salsa del ripieno avanzata, dopo averla scaldata velocemente con un filo d'olio. Ho aggiunto olio evo e scaglie di grana.

Buon appetito! :)

Albicocca


domenica 7 febbraio 2010

Bocconotti (all'olio) alle ciliegie

I bocconotti sono dei dolcetti tipici della zona/provincia di Cosenza, si tratta di gusci di pastafrolla ripieni di marmellata di ciliegie o di pasta di mandorle.
Come faccio a saperlo io quassù dal Piemonte, vi chiedete? Beh, perché ho preso la ricetta dal libro del Cavoletto....Grazie Sigrid!!!

*Se tra voi che legge c'è qualcuno che ha una ricetta originale o della nonna provata e riprovata la posti nei commenti, è molto apprezzata! ! ;-) *


La versione originale prevede la classica frolla al burro, ma come sapete io non sono propriamente un'amante del burro e quindi l'ho rimpiazzato con dell'olio evo...
peccato che il contest sull'olio sia finito, altrimenti vi avrei partecipato in pieno!
Come ripieno io ho optato per la marmellata di ciliegie. Conviene sceglierne una abbastanza densa e piena di frutta in pezzi, così vi salvaguarderete maggiormente dalla fuoriuscita della marmellata in cottura.
Ho usato degli stampini di alluminio basic, quelli da supermercato (per la cronaca ho preso le vaschette in alluminio cuki con coperchio, credo abbiano diametro della bocca circa 8 cm e il fondo 6 cm)...si sono rivelati OTTIMI!!!

Le dosi si Sigrid sono per una ventina di bocconotti, io le ho di mezzate:

Ricetta tratta dal "Libro del cavolo" di Sigrid Verbert

per 20 bocconotti (io 10)
farina 300 gr (io 150)
zucchero 150 gr (70)
strutto 100 gr (io 50 gr olio)
limone 1 (io 1/2)
tuorli 2 (io 1)
marmellata di ciliegie
uovo 1 (per spennellare)

Lavorare insieme la farina, l'olio, lo zucchero, la scorza grattuggiata del limone e il tuorlo (tenete l'albume da parte) fino ad ottenere una pasta compatta (Sigrid dice che se dovesse risultare troppo sbricioloso aggiungere semmai un goccio d'acqua, ma questo all'impasto con l'olio non dovrebbe succedere). Avvolgere nella pellicola e lasciar riposare un'ora in frigo.
Trascorso il tempo, stendete la pasta ad uno spessore di circa 3 mm, quindi procuratevi 2 coppapasta (oppure 2 tazze) di diametro 10 cm uno e 8 cm l'altro.
Fate prima una prova su una formina, per vedere se le dimensioni sono quelle giuste (se sì, dopo procederete in serie...). Iniziate dal coppapasta più grosso: tagliate un bel dischetto, mettetelo dentro lo stampino di alluminio, riempitelo con una bella cucchiaiata di marmellata DENSA, poi tagliate il dischetto più piccolo e prima di posizionarlo sopra spennellate con il bianco dell'uovo (che avevate tenuto da parte da prima) in modo da favorire la chiusura. Quindi garantitevi bene che il dischetto-coperchio aderisca bene alla base.
A questo punto potete procedere in serie, formando i dischetti più grandi e quelli più piccoli, poi li riempirete tutti e infine procederete a sigillarli uno a uno.
Alla fine spennellateli con un po' d'uovo sbattuto, oppure (come ho fatto io) con il bianco dell'uovo se ne avete ancora.
Infornate per una ventina di minuti a 180°, o finché vedete che si indorano.
Sfornate, lasciateli raffreddare nelle loro formine. Quando freddi toglieteli dal contenitore e conservateli in un sacchetto per alimenti.

Riuscite a resistere fino alla mattina dopo a colazione???

L'idea in più: Una volta cotti e lasciati raffreddare dentro le formine, potete chiuderli con il loro coperchietto di plastica...et voilà la merenda per i bambini per la scuola!
Oppure potete metterci un fiocchetto sopra ed ecco un simpatico regalino per amici/fidanzati...ecc

Castagna

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